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Databile tra il 1323 e il 1328 (poco dopo la morte di Dante, avvenuta nel 1321). Quello di Iacomo della Lana è il primo commento integrale alla Divina Commedia, subito apprezzato dai lettori non solo per l'uso del volgare (quando gli altri glossatori preferivano il latino), ma per l'acume dell'interpretazione e la chiarezza espositiva. Il commento del Lana non si limita agli aspetti retorici e grammaticali, ma affianca alla spiegazione letterale dei passi danteschi un'esposizione organica dei problemi dottrinari, filosofici e allegorici: a corredo delle parafrasi interpretative Lana inserisce dettagliati racconti mitologici, biblici, di storia antica e moderna. La notevolissima fortuna che conobbe il commento lanèo è testimoniata dall'elevato numero di codici che lo tramandano (oltre un centinaio): anche il successivo e importante Ottimo Commento incorpora interi brani o sezioni del commento, a conferma dell'indubbio prestigio di cui godeva il lavoro di Iacomo della Lana.